Antonio Sant'Elia

Antonio Sant'Elia
Considerato l'esponente più rappresentativo dell'architettura futurista, le proiezioni megalopolitane di Sant'Elia rimangono fino a tutti gli anni '30 un punto di riferimento ideale costante nella scena dell'architettura moderna e d'avanguardia italiana.
Nato a Como, dopo essersi diplomato capomastro si trasferisce per lavoro a Milano, ove apre un proprio studio professionale.
E' tra i fondatori del Gruppo Nuove Tendenze, che espone nel mese di giugno 1914 alla Famiglia Artistica.
Immediatamente successiva è la sua adesione al futurismo: "Lacerba" del 1 agosto 1914 pubblica il suo manifesto 
L'architettura futurista .
Socialista, nel luglio 1915 si arruola assieme agli altri futuristi: un anno dopo viene ucciso durante un assalto.
Influenzato stilisticamente dalla rigorosa scuola viennese di Otto Wagner e dal 'vedutismo' di Hoppe, nelle sue rappresentazioni è chiara la consapevolezza che la misura della Città Nuova non è l'edificio, ma la struttura urbana intesa come insieme di organiche ed interconnesse relazioni, nel riconoscimento che l'unico punto di partenza è la "vita tumultuosa" delle grandi città.



Le opere di Sant'Elia
                                             ANTONIO SANT'ELIA La Città Nuova
Antonio Sant'Elia, Stazione d'aeroplani e treni con funicolari e ascensori su tre piani stradali

(Apparsa per la prima volta nel suo Manifesto, questa esaltante visione assolutamente metropolitana integra epicamente le dinamiche funzioni della città moderna.)



Antonio Sant'Elia, Casamento, della Città Nuova, 1914 Como, Musei civici





Antonio Sant'Elia,Studio per la nuova stazione di Milano, 1914